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Probabile incrocio tra l’arancia amara e il mandarino, la clementina (Citrus x Clementina) prende il nome dal frate, Clément Rodier, che dall’Algeria la introdusse in tutti gli altri paesi del Mediterraneo.
Composta per quasi il 90% da acqua, la clementina si caratterizza per l’assenza di grassi.
Contiene sali minerali come calcio e fosforo, ma è la presenza di potassio (177 milligrammi per 100 grammi) a renderla un alimento adatto agli sportivi per la prevenzione dei crampi muscolari.
Contiene vitamina A, utile per la salute degli occhi e della pelle, nonché le vitamine B1 e B2, che favoriscono la digestione e aiutano il metabolismo. Ma soprattutto, la clementina è fonte di vitamina C ( 48,8 mg per 100 grammi) che accresce l’assorbimento del ferro, aiuta il sistema immunitario e contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione dei vasi sanguigni, delle ossa e della pelle.
L’azione contro l’invecchiamento cellulare della vitamina C viene coadiuvata dai flavonoidi: composti chimici naturali presenti nella buccia e nella polpa di tutti gli agrumi, hanno numerose proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.
I flavonoidi presenti infatti in tutte le varietà di agrumi, quindi anche di clementine, bloccano infatti i radicali liberi, molecole in squilibrio energetico: “cedono” loro l’elettrone che manca e quindi evitano che, per cercarlo, i radicali “aggrediscano” altre cellule facendole invecchiare o alterare. Gli oli essenziali contenuti nella buccia hanno proprietà antisettiche.
Alcuni studi scientifici affermano che
- I flavonoidi sembra siano efficaci nel contrasto alle alterazioni del metabolismo dell’ossido nitrico, alla base di molte patologie cardiovascolari, dall’infarto alla trombosi;
- I flavonoidi sembra proteggano il DNA dai danni dei raggi UV;
- I flavonoidi sembra possano giocare un ruolo importante nel miglioramento del pre-diabete;
- I flavonoidi sembra aiutino ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.
Attenzione: lo stesso acido citrico che migliora i processi digestivi e stimola l’appetito può però far peggiorare i sintomi di acidità di stomaco. Nel caso di gastrite o infiammazioni gastro-intestinali, si consiglia cautela nel consumo. In caso di dubbi, consultare il proprio medico di fiducia.
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